Il drago di Sua Maestà. La Prima Guerra dell’Oppio, di Daniele Cellamare. Les Flàneurs Edizioni.
Il racconto di Daniele Cellamare si svolge durante il periodo storico delle guerre dell’oppio, due importanti conflitti che ebbero luogo dal 1839 al 1860 e durante i quali l’Impero cinese, sotto la dinastia Qing, affrontò, con esito purtroppo non positivo, la potenza britannica bramosa di estendere il proprio controllo commerciale sul Regno di Mezzo. La causa principale risiedeva nell’apertura del mercato dell’oppio, la cosiddetta ‘terra nera’ proveniente dall’India britannica, da parte del Regno Unito e il conseguente inasprimento, da parte della Cina, dei divieti di commercializzazione della droga. Questi eventi avrebbero poi condotto all’epoca dell’imperialismo britannico in Estremo Oriente cui si sarebbero affiancati altri stati occidentali, con grave nocumento per la nazione cinese, e non solo, sotto i profili sociali ed economici. Parto da questo presupposto per porre l’accento, in primo luogo, su come il romanzo di Cellamare sia straordinariamente ben strutturato dal punto di vista storico e di come appaia evidente la competenza dell’autore nel raccontare eventi di quasi due secoli fa che hanno lasciato strascichi di non poco conto e che ancora oggi sono fondamentali per capire l’attuale contesto storico e geopolitico in cui tutti viviamo. In tutto questo veniamo trasportati, come in un viaggio nel tempo, in un’epoca tumultuosa e affascinante, dove abbiamo modo non solo di conoscere ma anche, lasciando volare la nostra fantasia guidata dalle parole scritte, di vivere il mistero e la storia di una civiltà millenaria ormai prossima alla decadenza. Di fronte agli occhi della nostra mente appaiono vive le tradizioni antiche, una cultura millenaria, l’arte e la bellezza dell’Impero cinese, benché accompagnate da crudeltà e ingiustizie sociali e una povertà senza speranza che si affianca inesorabilmente a estreme ricchezze. Scopriamo in questo romanzo l’avidità occidentale, l’arroganza data dalla superiorità tecnica e militare e la mancanza di scrupoli propria dei commercianti e dei governi occidentali, loro sì veri e propri pirati in questo contesto storico. E, in tutto questo susseguirsi di eventi, tra intrighi, piani strategici e battaglie, descritte in modo superbamente maniacale e preciso da Cellamare, sboccia la storia d’amore, vero e travagliato, di Shaoran ‘Piccolo Lupo’ e Maylin ‘Giada Preziosa’, i puri eroi che vivono e lottano non solo per sopravvivere in un mondo crudele e duro, ma anche e soprattutto per avere una vita serena e felice, diritto inalienabile di ognuno. Durante la lettura del romanzo, davvero piacevole e scorrevole, facciamo la conoscenza di personaggi pieni di fascino, come la Regina Ching Yih, il Maestro Feng Hai o James Matheson, uomo senza scrupoli e titolare della Jardine Matheson Company, e di molti altri, tutti ben caratterizzati e dotati di una loro forte personalità tanto che sembrano fuoruscire dalle pagine del libro facendoci ‘vedere’ il mondo in cui le loro vite orbitano, estremamente realistico e descritto con grande minuzia in ogni dettaglio.
Concludendo posso, senza tema di smentita, asserire che Il Drago di Sua Maestà sia un’opera che non deve assolutamente mancare nella biblioteca di coloro che amano l’Oriente ma anche di chi è appassionato di storia e di chi vuole vivere emozioni vere e intense date anche da una storia d’amore mai banale e scontata ma che si incastona perfettamente in un contesto storico tra i più terribili ed affascinanti del XIX secolo.
Prossimamente la recensione del seguito di questo magnifico romanzo, Gli artigli della Corona. La Seconda Guerra dell’Oppio.
A cura di Antonio Vaianella
Questa la sinossi editoriale:
La Prima Guerra dell’Oppio – Febbraio 1839. Un drappello di soldati cinesi marcia nel quartiere per stranieri di Canton e sulla riva del Fiume delle Perle pianta un palo di legno e impicca un prigioniero accusato di contrabbando di terra nera. È un monito per gli inglesi, i Diavoli dai capelli rossi: devono smettere di vendere l’oppio alla popolazione cinese. Inizia così una drammatica spirale di violenze tra il governo britannico di Sua Maestà – determinato a non rinunciare a quel redditizio traffico – e l’imperatore Daoguang, che inutilmente cerca di vietare il consumo e il commercio di quella terribile droga. Ma i cinesi vogliono cavalcare il drago che viene loro offerto, e ben presto le tensioni sfociano in un conflitto aperto tra le potenti navi della Royal Navy e le tradizionali giunche cinesi, una guerra che dal 1839 si protrarrà fino al 1842. All’ombra della pirateria, dei criminali della Triade e dei fanatici del Regno Celeste della Grande Pace, si incrociano i destini di Shaoran e Maylin, due giovani innamorati che fuggono precipitosamente da Canton per inseguire la felicità, e di Ethan e Richard, ex soldati britannici che, in balia di eventi più grandi di loro, vengono inghiottiti dal Regno di Mezzo.
L’autore:
Daniele Cellamare; nato nel 1952 è residente a Roma.
È stato docente presso la facoltà di Scienze Politiche della Sapienza di Roma e presso il Centro Alti Studi per la Difesa. È stato direttore dell’Istituto Studi Ricerche e Informazioni della Difesa e ricercatore senjor presso l’Istituto di Studi Politici San Pio V di Roma. Ha collaborato con emittenti televisive nazionali (Tg1, RaiNews, Gr1, Radio Vaticana, etc.) e con diverse testate nazionali e straniere. Attualmente è consulente per le attività culturali dell’Agenzia Generale Treccani di Roma ed è responsabile del gruppo di analisti “Doctis Ardua” per la stesura di saggi di carattere geopolitico.